Nel 1853 alla società privata delle ferrovie “Parigi-Strasburgo” venne accordata una concessione per realizzare una linea ferroviaria con capolinea in piazza della Bastiglia. Per realizzare le infrastrutture fu quindi necessario scavare delle gallerie sotterranee e realizzare un viadotto in superficie, il viaduc de la Bastille. Questa linea ha funzionato dal 1859 al 1969 anno in cui è andata in disuso per la messa in funzione della RER, linea con lo stesso percorso, ma molto più moderna e funzionale.
Nel 1979 l’Atelier Parisien d’Urbanisme è incaricato di pensare ad una nuova destinazione per il viadotto. Due sono le ipotesi inizialmente prese in considerazione:
– la realizzazione di una passeggiata recuperando i binari ferroviari nella parte di sopra e l’insieme delle vecchie costruzioni nella parte di sotto;
– la distruzione integrale del viadotto per realizzare nuove costruzioni.
Il secondo progetto venne immediatamente abbandonato, perché essendoci già in zona molti immobili di pregio storico e in buono stato, era impossibile realizzare un’opera coerente con il paesaggio e gli edifici circostanti, mentre la riqualificazione del viadotto è apparsa subito più valida.
Essa infatti offriva la possibilità di realizzare un’opera architettonica coerente capace di accogliere nuove attività artigianali nelle botteghe sottostanti il viadotto.
Nel 1983 il progetto venne inserito in più ampio disegno di riqualificazione della zona est di Parigi.
Così dopo il ripristino delle volte e la realizzazione di un giardino sul viadotto, l’avenue Daumesni, a partire dal 1994, è diventata una vetrina prestigiosa dell’artigianato artistico francese, lunga più di un chilometro.