Alcuni commenti dopo l’evento

Riportiamo qui alcuni commenti che gli amici del FAS hanno inviato come commento a caldo dopo l’evento. 

Celestina

Non posso iniziare nessuna comunicazione operativa senza ricordare e ringraziare ciascuno  per  l’entusiasmo,  l’impegno e la generosità messi in gioco  in questa coinvolgente e coraggiosa avventura  di “C’è vita intorno ai binari “.
E’ stata un’incredibile esperienza di vita e di partecipazione dove ognuno di noi ha portato il “pezzettino indispensabile per creare l’insieme”.
Un’esperienza emozionante e di grande valore che ha “creato sorrisi” dentro e intorno a noi e ha dato l’occasione alla città di  scoprire un parte della  città attivando  un nuovo modo di guardare.



Carmen

Sabato e domenica ho conosciuto il vero significato del termine “partecipazione”.
Non avrei mai immaginato che persone tanto diverse, in modo totalmente “gratuito” potessero realizzare tutto ció.
Abbiamo riesumato parole come “ottimismo”,”collaborazione” e “passione” e dobbiamo tenerle vive il piú possibile per poter realizzare   il sogno di tutti.


Sergio

Giancarlo De Carlo, il più grande “padre” dell’urbanistica partecipata in Italia, promotore di progetti epici (come il villaggio operaio di Terni), verso la fine della sua vita (muore nel 2004), ha scritto, per rispondere a chi gli chiedeva “ma cos’è questa partecipazione”? – queste righe, che sono un po’ il suo testamento spirituale:

Ogni vera storia di partecipazione è un processo di grande impegno e fatica, sempre diverso e il più delle volte lungo ed eventualmente senza fine. La partecipazione impone di superare diffidenze reciproche, riconoscere conflitti e posizioni antagoniste.
E’ difficile che il dialogo si apra subito ad una fluente ed efficace comunicazione. Ma quando si raggiungono fiducia e confidenza, allora il processo diventa vigoroso, spinge all’invenzione, innesca uno scambio di idee che viene continuamente alimentato dall’interazione dei modi diversi di percepire le questioni portate nel dibattito dai vari interlocutori. A questo punto l’ambiente si scalda e “accade” la partecipazione, che è un evento non solo intellettuale o mentale, ma anche fisico, alimentato da calore umano. Man mano che lo scambio si intensifica – e si assottiglia, si acuisce, si stratifica – l’interazione diventa sempre più stimolante e i suoi esiti non sono più prevedibili… Per questo non esistono ricette per la partecipazione.
Questo brano ha continuato a frullarmi in testa, in questi meravigliosi “due giorni”. Mi sentivo di avervi contribuito per un piccolo pezzetto, finalmente libero da ogni etichetta “professionale”. Perché quel brano di De Carlo, grande esperto e grande facilitatore, iniziava con questa frase, molto croce e poco delizia dei professionisti della partecipazione che si prendono troppo sul serio:
Non serve una teoria della partecipazione mentre occorre l’energia creativa necessaria a confrontarsi con gli interlocutori reali che si vorrebbero indurre a partecipare…

Un abbraccio

Sergio


Maria Cristina

Dopo essermi la presa la briga di organizzare dei turni in un gruppo di persone tendenzialmente anarchico ….

Volevo dire un grazie  a tutti voi  che di buon grado avete accettato di mettere a  disposizione il vostro tempo, ciascuno al di là delle appartenenze a gruppi, associazioni, comitati o partiti  avete dato il vostro contributo per la riuscita di questa  iniziativa… 

Fino a un mese fa non credevo proprio avremmo potuto farcela a realizzare un evento così a zero budget  … ed in così poco tempo.

Credo sia stato possibile solo per la cocciutaggine di Celestina  che,  quando alcuni di noi erano scettici che per tempi e forze fosse possibile,  ci ha creduto,

alla disponibilità del museo del manifesto cinematografico che ci ha ospitato e di Pippo Amato che con gli Amici della Martesana ci ha reso possibile ottenere patrocinio e attivare tutta la parte burocratica senza la quale l’evento non avrebbe potuto esserci,

all’impegno di tutti,  alcuni  anche oltre le umane possibilità (penso a Donatella che praticamente ha dormito all’81bis per rendere possibile la mostra),

Ambrogio che ha fatto due giorni interi nel ventre della ferrovia  ….

tutti coloro che hanno messo a disposizione foto, video, cartoline e  materiali perchè le mostre fossero possibili,

a chi pur non conoscendoci  ha creduto nel progetto (penso a Valentina che ha messo a disposizione service Arci, ai tanti artisti che sono intervenuti, le associzioni sportive….)

ai vecchi amici del Comitato di zona 2 che si sono spesi in prima persona nei due giorni

a tutte le associazioni del territorio che hanno aderito con piccole o grandi iniziative rivolte a tutti (bambini,  piante,   cani … etc…) e con stoicismo nonostante il mal tempo hanno cercato comunque di portare avanti le iniziative – a volte stringendosi tutte in pochi metri

e grazie  a tutti coloro che hanno messo tempo ed energia per rendere possibile tutto questo,

e da parte mia grazie soprattutto a tutti coloro che hanno accettato i TURNI assegnati o ne hanno fatti spontaneamente altri – senza di Voi non sarebbe stato possibile realizzare l’evento!!!!!

credo che mai come stavolta ogni piccola goccia è stata fondamentale per la riuscita dell’iniziativa

e solo vedere il sorriso e lo stupore delle persone che sono passate per i magazzini sabato e domenica credo  non abbia prezzo

Maria Cristina


Antonella

Non posso che replicare a TUTTI la massima stima e ammirazione per il CORAGGIO che VOI TUTTI e ribadisco espressamente TUTTI, avete messo nel portare a conclusione questa nuova esperienza che rappresenta la semina del semplice contadino che poi, con tanta fierezza ed orgoglio, tornerà per raccogliere i frutti maturi, giusto premio del meritato e faticoso lavoro.La VERA CRONACA, quella che vi farà veramente onore per quello che avete avuto, ripeto, il CORAGGIO di portare fino in fondo, anche laddove tutto sembrava al limite del possibile (me lo immagino!) e che vi deve inorgoglire, è UNICAMENTE la cronaca dei tanti sorrisi, dello stupore, dell’ammirazione che ho visto negli occhi delle persone presenti.
Sono arrivata con passo felpato, con la mia amica di questi ultimi tempi, la malinconia, come se fossi arrivata da molto lontano e ho ritrovato delle persone meravigliose…….i sorrisi di quelli che di voi ho reincontrato, le parole di affetto riservatemi e poi quello che ho potuto vedere dalle parole ai fatti, realizzato in così poco tempo, con pochi mezzi….. mi hanno fatto sentire come quando un viandante stanco di un lungo viaggio lontano da casa viene accolto in una famiglia…..
Nel tornare verso casa, nella possibilità di percorrere la grande strada asfaltata quasi nel mezzo, là dove di solito sfrecciano le auto a tutta velocità….col muraglione grigio e sporco a lato, lo stesso grigio tutto intorno, alzando uno sguardo al cielo altrettanto grigio, cupo e malinconico…..beh……mi è parso di vedere un fiore, un piccolo fiore colorato, sbocciare lì, proprio lì in mezzo a tutto quel cemento e mi sono accorta che stavo tornando a casa con un grande sorriso sulle labbra, felice per aver vissuto un piccolo momento, che era solo un inizio, ma aveva già tanto di magico, perchè era successo proprio lì, in via Sammartini, quel deserto di cemento in cui forse un contadino non avrebbe pensato valesse la pena seminare………….
GRAZIE A TUTTI CORAGGIOSISSIMI AMICI!!!!!

Antonella Tabaccaia


Viviana

 è un po’ difficile metabolizzare i due giorni appena trascorsi e soprattutto queste ultime settimane molto intense per tutti noi, coinvolti in due eventi del week end credo fra i più significativi, in termini di “immagini future”, per la zona ma credo anche per la città.Ci sarà tempo per farlo.
Volevo però condividere a caldo con voi un tentativo di esprimere alcune sensazioni provate osservando alcune scene durante la festa di “c’è vita intorno ai binari” che ci ha visti coinvolti tutti.

Bellezza è anche…
…vedere trasformato in poche ore un luogo abbandonato in un luogo curato e utilizzato dagli abitanti, al quale gli abitanti, d’ora in avanti, passando, assoceranno bei ricordi di una sera d’estate di giochi, sorrisi, musica, colori, riposo.
… un mazzo di girasoli acquistato da un fioraio ambulante, e una cassetta di piantine di basilico, che insieme a uno spiazzo dipinto di bianco la mattina stessa e a un magazzino abbandonato come sfondo, diventano un palco che gli stessi musicisti hanno apprezzato più di tante altre scene e teatri e una platea con la quale gli spettatori interagiscono sedendosi, ballando, giocando.
…osservare un quartiere sopito che pian piano si risveglia e si trasforma, con tanta voglia di trovare e creare bellezza intorno ai binari.
Aggiungo che bellezza è anche osservare persone di tutte le nazionalità che sotto il diluvio scrosciante di ieri alle 19 continuavano come spettatori e come artisti a suonare e a essere presenti all’anfiteatro Martesana, luogo anch’esso speciale, non da creare, esiste già ed è bellissimo, ma da vivere e utilizzare al meglio.
E commuoversi ascoltando interpretare “Todo Cambia” con passione e dolcezza da parte di un ragazzo di Avanti Insieme, sempre sotto il diluvio, condividendo pane vino e formaggio avanzato per un altro brindisi alla festa.
un abbraccio
spero che possa esserci presto l’occasione per confrontarsi  tutti insieme su queste esperienze di partecipazione in zona, per rilanciare prossime attività e obiettivi, piccoli e grandi.
             

Giulia

L’impegno che ognuno ha messo negli ultimi mesi per organizzare queste giornate uniche e bellissime è stato tanto.
E’ stato tutto perfetto. Pioveva ma la gente è venuta comunque, le attività siamo riuscite a portarle a termine. La gente ha visto l’impegno, si è informata, ha partecipato attivamente. Si è riuscito a fare tante, tantissime attività senza avere un soldo.
Si è accesa una scintilla, una scintilla importantissima…. trovo che organizzare una cosa così grande, con una logica orizzontale, dove ogni attività era pensata da un responsabile diverso, fosse non difficile, ma difficilissimo.

Beh ce l’abbiamo fatta e noi siamo fieri del risultato e le persone del quartiere sono state felici di ciò che hanno trovato.

A me basta poco forse..

Mi è bastato una ragazza che al telefono dicesse ‘vieni a vedere la mia prima creazione’, dopo aver finito una piccola sedia.

Usiamo questa serata per sorridere e (cito dalla tesi magistrale di G.vivaldi eheh)…

‘Non dubitate che un piccolo gruppo di cittadini coscienti e risoluti non possa cambiare il mondo. In fondo è cosi che è sempre andata’ Margaret Mead, antropologa